Conclusioni: investire oggi nella salute dei bambini è prevenzione oncologica per domani
La grande sfida dei nostri giorni
L’obesità infantile è una delle più grandi sfide sanitarie del nostro tempo. Oltre alle ben note conseguenze sul sistema cardiovascolare, sul metabolismo e sulla salute psicologica, negli ultimi anni è emersa una preoccupante correlazione tra obesità nei bambini e aumento del rischio di sviluppare tumori in età adulta.
Ma cosa dice davvero la scienza? Quali sono i meccanismi alla base di questo collegamento? E soprattutto, cosa possiamo fare per proteggere le future generazioni?
Obesità infantile: un’emergenza globale
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2022 più di 124 milioni di bambini e adolescenti nel mondo erano affetti da obesità, e oltre 340 milioni erano in sovrappeso. In Italia, i dati più recenti del sistema di sorveglianza “OKkio alla SALUTE” stimano che circa 1 bambino su 3 tra i 6 e gli 11 anni è in eccesso di peso.
Le cause sono multifattoriali: alimentazione ipercalorica e ricca di zuccheri, sedentarietà, scarso sonno, fattori genetici, ambientali e socioeconomici.
Tumori e obesità: quale legame?
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha identificato almeno 13 tipi di tumori direttamente associati all’obesità, tra cui:
Tumore al colon-retto
Tumore al seno (post-menopausa)
Tumore dell’endometrio
Rene, fegato, pancreas
Esofago e colecisti
Sebbene questi tumori si manifestino soprattutto in età adulta, l’esposizione precoce all’eccesso di grasso corporeo – ovvero durante l’infanzia e l’adolescenza – può predisporre a un rischio aumentato decenni dopo.
Le evidenze scientifiche: obesità in età precoce = rischio tumorale maggiore
Uno studio pubblicato su The Lancet (2020) ha analizzato oltre 2 milioni di persone seguite per 30 anni. I ricercatori hanno rilevato che un BMI elevato durante l’infanzia era significativamente associato a un aumento del rischio di cancro colorettale e di tumori ematologici in età adulta.
In particolare:
Un sovrappeso a 7–13 anni raddoppia il rischio di tumore al colon in età adulta.
L’obesità adolescenziale è associata a un rischio aumentato del 30–50% di sviluppare tumori del rene, del pancreas e del fegato.
Le bambine obese prima della pubertà hanno un rischio più elevato di sviluppare tumori al seno dopo la menopausa.
Fonte: NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC), The Lancet 2020; IARC Monographs
I meccanismi biologici alla base del rischio
Come può l’obesità precoce influenzare la cancerogenesi a lungo termine? I meccanismi ipotizzati sono diversi e interconnessi:
Infiammazione cronica sistemica: l’accumulo di grasso viscerale favorisce uno stato infiammatorio costante che può danneggiare il DNA e promuovere la crescita tumorale.
Iperinsulinemia e resistenza insulinica: l’obesità induce squilibri ormonali che favoriscono la proliferazione cellulare e la soppressione dell’apoptosi (morte cellulare programmata).
Alterazione degli ormoni sessuali: livelli elevati di estrogeni (derivanti dal tessuto adiposo) sono associati a tumori ormono-dipendenti, come quelli al seno e all’endometrio.
Modificazioni epigenetiche: l’obesità in età precoce può influenzare l’espressione genica attraverso meccanismi epigenetici, modificando il rischio oncologico nel tempo.

L’obesità infantile come fattore di rischio “modificabile”
La buona notizia è che l’obesità non è un destino immutabile. È un fattore di rischio modificabile, il che significa che interventi precoci possono ridurre significativamente il rischio di sviluppare tumori e altre patologie croniche.
Cosa fare concretamente:
Educazione alimentare precoce: introdurre fin da piccoli abitudini alimentari sane, ricche di frutta, verdura, fibre e poveri zuccheri.
Attività fisica quotidiana: almeno 60 minuti al giorno di movimento moderato-vigoroso per bambini e adolescenti.
Sonno regolare e sufficiente: dormire poco aumenta l’appetito e peggiora il metabolismo.
Limitare l’uso degli schermi: meno sedentarietà, più gioco attivo.
Coinvolgimento della famiglia: l’ambiente domestico è cruciale per formare comportamenti duraturi.
La prevenzione inizia a scuola (e in famiglia)
Lotta all’obesità infantile non significa semplicemente “fare la dieta”. Significa creare un contesto educativo, ambientale e sociale favorevole alla salute. Le scuole, i pediatri, i media e le famiglie hanno un ruolo fondamentale.
Programmi scolastici che promuovono la nutrizione e l’attività fisica, menù scolastici equilibrati e la regolamentazione della pubblicità alimentare diretta ai minori sono strumenti chiave per invertire la rotta.
Conclusioni: investire oggi nella salute dei bambini è prevenzione oncologica per domani
L’obesità infantile è molto più di un problema estetico o momentaneo: è una questione di salute pubblica con ripercussioni profonde anche sul rischio oncologico. Gli effetti si vedono nel tempo, ma le azioni devono iniziare subito.
Ogni passo verso uno stile di vita più sano durante l’infanzia può essere un passo in meno verso lo sviluppo di tumori in età adulta.
Prevenire l’obesità nei bambini significa, in definitiva, prevenire il cancro.
Fonti studi principali:
World Health Organization (WHO): Childhood obesity facts
IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans
The Lancet: Global trends in childhood BMI
Obesity Reviews, 2023: “Early-life obesity and cancer risk”
AIRC – Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
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