Il gelato può essere un buon spuntino o dessert, ma non deve sostituire un pranzo equilibrato.
In estate, con il caldo che toglie l’appetito e la voglia di cucinare ai minimi storici, la tentazione è forte: saltare il pranzo tradizionale e sostituirlo con un bel gelato.
Ma è una scelta nutrizionalmente corretta? È davvero possibile “pranzare con il gelato” senza compromettere l’equilibrio dell’alimentazione?
La risposta è: dipende.
Dipende dal tipo di gelato, da quanto se ne mangia, da chi lo consuma e da quanto spesso. Scopriamo insieme cosa dicono nutrizionisti e dietologi.
Gelato: dessert, comfort food o sostituto del pasto?
Il gelato non è solo un alimento goloso: è anche uno dei simboli dell’estate italiana, e come tale ha assunto negli anni un ruolo centrale nella cultura alimentare della bella stagione.
Ma non va dimenticato che si tratta di un alimento ad alta densità calorica, spesso ricco di zuccheri e grassi, soprattutto nella versione industriale.
Un gelato classico alla panna o al cioccolato può superare facilmente le 250-300 kcal per 100 grammi, arrivando, se accompagnato da coni, guarnizioni o panna montata, a livelli simili a un pasto vero e proprio… ma senza offrire lo stesso livello di sazietà o apporto nutrizionale.
Cosa contiene davvero il gelato?
Dipende dalla tipologia:
Gelato artigianale a base latte: contiene zuccheri, proteine, calcio, grassi e una piccola quota di micronutrienti. È più nutriente rispetto al sorbetto, ma anche più calorico.
Gelato alla frutta/sorbetto: meno grassi, ma ricco di zuccheri semplici. Più leggero, ma poco saziante.
Gelato proteico o “fit” (in commercio da alcuni anni): arricchito di proteine del latte o vegetali, meno zuccheri e più bilanciato, ma spesso addizionato di edulcoranti e stabilizzanti.
È possibile un pranzo a base di gelato?
Sì, ma con intelligenza. Se fatto saltuariamente, e soprattutto in modo equilibrato, un pranzo “alternativo” a base di gelato può essere concesso, soprattutto quando il caldo fa perdere l’appetito. Tuttavia, deve essere pensato come un pasto bilanciato, non solo come uno “sfizio”.
Come rendere il gelato un pranzo (quasi) completo?
Ecco alcuni consigli degli esperti:
Scegli gelati artigianali di qualità, meglio se a base latte e con ingredienti semplici.
Abbina una fonte di fibra, come una porzione di frutta fresca (fragole, pesche, mirtilli).
Completa con una manciata di frutta secca (mandorle, noci) per aggiungere grassi buoni e prolungare la sazietà.
Evita le aggiunte superflue, come panna montata, topping zuccherini o cialde.
Limita la frequenza: non deve diventare un’abitudine quotidiana.
In alternativa, si può preparare un “gelato casalingo” frullando yogurt greco e frutta congelata: un’ottima idea per chi cerca gusto e leggerezza.
Bambini e anziani: attenzione
Per bambini, adolescenti e persone anziane, sostituire il pasto con il gelato può non essere raccomandato, soprattutto se avviene spesso. In queste fasce d’età, il fabbisogno di nutrienti è alto e va soddisfatto con un’alimentazione più completa. In questi casi, il gelato può essere un buon spuntino o dessert, ma non deve sostituire un pranzo equilibrato.
"Nessun alimento è sbagliato se consumato con consapevolezza." Il gelato, se ben scelto, inserito in una dieta varia, può trovare spazio anche a pranzo, soprattutto in estate. Ma la chiave resta sempre l’equilibrio.
Meglio eccezione che regola
In sintesi, pranzare con il gelato si può, ma solo se:
è una scelta occasionale e non quotidiana;
viene bilanciata con gli altri pasti della giornata;
è accompagnata da alimenti freschi e sani che completano il quadro nutrizionale.
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