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Diabete e obesità: presentate a Vienna le terapie del futuro

Vienna 2025 – Nuove frontiere nel trattamento del diabete e dell’obesità emergono al congresso EASD

Il congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD), svoltosi dal 15 al 19 settembre 2025 a Vienna, ha offerto una serie di novità promettenti nel panorama terapeutico del diabete e dell’obesità.

Tra biomarcatori emergenti, combinazioni farmacologiche innovative e un’attenzione crescente all’aspetto psicosociale, il messaggio forte è che la cura di queste patologie va oltre il semplice controllo glicemico.

I temi chiave emersi

Distress diabetico: per la prima volta una linea guida ufficiale

Durante il congresso è stata annunciata la prima linea guida clinica EASD sul “diabetes distress” — ovvero lo stress emotivo legato alla gestione quotidiana della malattia. L’indicazione è che il benessere psicologico non sia solo un’appendice, ma un elemento centrale da valutare sistematicamente nei follow-up dei pazienti. (Fonte: EASD / Diabetes Voice.

Semaglutide: benefici oltre il glucosio

Semaglutide continua a trasformarsi da terapia antidiabetica a strumento metabolico. In Vienna sono stati presentati dati che indicano una riduzione del 30 % degli eventi avversi agli arti maggiori (major adverse limb events) nei soggetti con diabete tipo 2. Inoltre, lo studio SOUL sull’uso orale di semaglutide ha mostrato potenziali effetti protettivi cardiovascolari, in particolare nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata (HFpEF).

Anche l’effetto su “food noise”,  ovvero la risposta cerebrale allo stimolo del cibo è stato studiato. Semaglutide sembra modulare l’appetito non solo con segnali periferici, ma anche con effetti centrali, contribuendo al controllo del comportamento alimentare.

Ulteriori dati saranno presentati anche nel confronto diretto tra Ozempic (semaglutide) e dulaglutide relativamente agli esiti cardiovascolari nel contesto real-world (studio REACH).

CagriSema: combinazione semaglutide + cagrilintide con grandi potenzialità

Una delle novità più attese è CagriSema, la combinazione di semaglutide e cagrilintide, un analogo long-acting dell’ormone amilina. In trial come REDEFINE 1 è stato osservato che, nei soggetti con obesità o sovrappeso, l’uso di cagrilintide da solo ha portato a una riduzione media del peso corporeo dell’11,8 % in 68 settimane, contro il 2,3 % del placebo. Circa il 31,6 % dei partecipanti ha ottenuto una perdita di peso ≥ 15 %.

Gli effetti collaterali maggiori sono stati di natura gastrointestinale, in prevalenza di grado lieve-moderato.

Il programma clinico RENEW, dedicato all’obesità vera e propria (anche in assenza di diabete), dovrebbe partire nel quarto trimestre del 2025.

Nelle sessioni del congresso è stato discusso come l’amilina possa affiancarsi agli agonisti dell’incretina (come i GLP-1), aprendo una nuova “era del trattamento cardiometabolico integrato”.

Orforglipron e altri agonisti orali: speranze e ombre

Un’aspettativa rilevante riguardava orforglipron, un candidato pillola orale nel campo della perdita di peso. I dati mostrano perdite medie del 7,5 % (dose 6 mg) fino all’11,2 % (36 mg) in 72 settimane, rispetto al 2,1 % con placebo. Tuttavia, l’elevata incidenza di eventi avversi (nausea, vomito) ha sollevato interrogativi sulla tollerabilità a lungo termine.

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