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Dieta dei Colori, la salute è questione di sfumature: ecco le prove scientifiche 2025

Mangiare in modo variato, includendo alimenti di colori diversi, non solo rende i pasti più belli. La strategia alimentare ha effetti su salute, energia e benessere.

Immagina il tuo piatto come una tavolozza: rosso, verde, giallo, blu-viola, bianco… ogni colore naturale porta con sé nutrienti diversi. Mangiare in modo variato, includendo alimenti di colori diversi, non solo rende i pasti più belli: numerosi studi recenti dimostrano che questa strategia alimentare ha effetti misurabili su salute, energia e benessere.

Dati scientifici aggiornati che lo confermano

Ecco alcune evidenze recenti:

Riduzione del rischio di cancro colorettale: uno studio italiano pubblicato nel European Journal of Clinical Nutrition mostra che un’alimentazione ad alto contenuto di frutta e verdura ricca di carotenoidi può ridurre il rischio di cancro del colon-retto fino al 40%. I carotenoidi si trovano in alimenti come pomodori, agrumi, carote e verdure a foglia verde. EatingWell

Varietà di flavonoidi: secondo uno studio condotto su oltre 124.000 partecipanti nel Regno Unito, un elevato consumo e varietà di flavonoidi (presenti in frutti e verdura dai colori vivaci, tè, ecc.) è associato a una riduzione del rischio complessivo di cancro, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.

Casi di tumori gastrointestinali: una ricerca in Corea su circa 11.000 partecipanti, monitorati per otto anni, ha rilevato che un consumo maggiore di frutta e verdura può abbassare il rischio di tumori gastrointestinali fino al 36%, specialmente per alimenti con polpa bianca (mele, pere, cavolfiore).

Assunzione raccomandata di frutta e verdura in Europa:
  • Nel 2023 i cittadini dell’Unione Europea consumavano mediamente 351 grammi al giorno di frutta e verdura, meno del target indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che raccomanda almeno 400 grammi al giorno (equivalenti a circa 5 porzioni) per ridurre il rischio di malattie croniche.
  • Studi condotti in nove Paesi dell’area WHO-Europa hanno dimostrato che la maggior parte della popolazione non raggiunge le 5 porzioni/giorno, e ciò è correlato a una maggiore incidenza di malattie non trasmissibili (cardiovascolari, tumori, diabete).

Effetto protettivo delle verdure contro il cancro gastrico: una meta-analisi recente (2025) su studi prospettici indica che un maggiore consumo di verdure è associato a una riduzione del rischio di cancro gastrico, specie in popolazioni con bassi consumi di base.

Morti premature e varietà di frutta/verdura: una meta-analisi su oltre 45.000 persone in studi trasversali e oltre 250.000 in studi prospettici ha rilevato che una maggiore varietà nella dieta di frutta e verdura è legata a un calo della mortalità per tutte le cause (all-cause mortality), anche se l’evidenza per malattie cardiovascolari specifiche è variabile.

Antiossidanti e rischio di Alzheimer / demenza: studi recenti suggeriscono che un apporto maggiore di antiossidanti attraverso dieta (tra cui carotenoidi, vitamina C, etc.) è associato a un minor rischio di Alzheimer, sebbene per demenza in generale le prove siano meno forti.

Perché “a colori” ha senso

Mettendo insieme queste evidenze, possiamo tirare fuori questi concetti:

  1. Quantità minima importante: almeno 400 g al giorno di frutta + verdura è la soglia suggerita per ottenere benefici significativi nelle popolazioni generali.

  2. Varietà cromatica rafforza gli effetti: non basta la quantità — il colore ci aiuta perché indica presenza di pigmenti bioattivi diversi (carotenoidi, flavonoidi, antociani, clorofille) che hanno attività antiossidante, antinfiammatoria, protettiva per il sistema cardiovascolare e gastrointestinale.

  3. Effetti sui tumori e sulla mortalità: i dati mostrano che consumi più alti e più vari di frutta e verdura sono associati a riduzioni di rischio sia per tumori (colon, gastrico, gastrointestinali) sia per mortalità generale.

  4. Importanza delle linee guida nazionali / internazionali: raccomandazioni (OMS e paesi europei) già prevedono “5 porzioni / 400 grammi al giorno” e sottolineano varietà cromatica come elemento qualitativo, non solo quantitativo.

Come applicare concretamente la Dieta dei Colori

Ecco qualche strategia pratica, basata sui dati:

  • Punta a includere almeno 3-5 colori diversi al giorno: un esempio: pomodoro rosso o peperone, carote o zucca (arancione/giallo), spinaci o broccoli (verde), mirtilli o frutti di bosco (blu/viola), cavolfiore, cipolla o aglio (bianco).

  • Usa frutta e verdura crude o con cotture leggere per preservare pigmenti sensibili al calore, come vitamina C o alcune antocianine.

  • Integra varietà, non solo quantità: non mangiare sempre le “stesse verdure” — la ricerca dimostra che è la varietà cromatica che aumenta gli effetti protettivi.

  • Le porzioni consigliate variano, ma una “porzione” standard è circa 80-100 grammi di frutta o verdura. Juices, conservati, surgelati

  • possono contare, ma non sempre equivalgono completamente ai prodotti freschi in termini di fibre e alcuni nutrienti.

Le interazioni fra alimenti e farmaci sono un capitolo spesso sottovalutato nella cura quotidiana. Sapere quali alimenti “fare attenzione” — come il pompelmo, latticini, verdure ad alto contenuto di vitamina K — e seguire strategie prudenti può proteggere l’efficacia della terapia e la sicurezza del paziente. Nessuna dieta proibitiva: piuttosto, conoscenza, consapevolezza e confronto con i professionisti della salute.

I “colori” e i loro benefici principali

Ecco una panoramica dei principali gruppi cromatici e delle sostanze che possiamo trovare in ciascuno:

ColoreEsempi alimentiComposti chiave / effetti salutistici
RossoPomodori, fragole, peperoni rossi, melogranoLicopene, antiossidanti, potenzialità protettive contro stress ossidativo
Giallo / ArancioneCarote, zucca, arance, albicoccheBetacarotene → vitamina A, flavonoidi, attività protettiva per pelle e sistema immunitario
VerdeSpinaci, broccoli, cavoli, kiwi, avocadoClorofilla, folati, vitamine K, fibre, azione alcalinizzante e antiossidante
Blu / ViolaMirtilli, more, uva nera, melanzaneAntociani, polifenoli, attività antinfiammatoria, supporto vascolare e neurologico
Bianco / NeutroAglio, cipolla, finocchio, cavolfiore, funghiQuercetina, composti solforati, proprietà depurative e di supporto alla circolazione

I pigmenti naturali (clorofilla, carotenoidi, composti fenolici, flavonoidi) sono responsabili dei colori nei vegetali e legati a funzioni antiossidanti, protettive e regolatrici dell’organismo.

Limiti, precauzioni e critiche

Non è un regime calibrato per esigenze cliniche: chi ha patologie (diabete, insufficienza renale, allergie, etc.) deve adattarlo con l’aiuto di un professionista.

L’equilibrio calorico e i macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) non sono garantiti solo dai colori: è importante integrare alimenti con proteine e grassi di qualità.

Alcuni nutrienti vengono deteriorati con processi di cottura: meglio consumare molte verdure crude, o cuocere brevemente per preservare vitamine sensibili al calore.

Il “colore” da solo non significa qualità: un alimento colorato ma ultra-processato rimane meno benefico rispetto a uno vegetale fresco.

Non esistono prove definitive che la cromodieta, di per sé, produca “miracoli”: il valore reale sta nell’aumentare varietà, qualità e densità nutrizionale della dieta complessiva.

Idee pratiche per iniziare oggi stesso

“Regola dei 3 colori”: prova a includere almeno tre colori diversi a ogni pasto (es. insalata verde + carote arancioni + pomodorini rossi).

Spuntino arcobaleno: yogurt bianco con frutti di bosco e lamponi viola, fettine di kiwi verde.

Zuppe variopinte: zuppa di zucca (arancione) con spinaci (verde) e porri (bianco).

Smoothie a tinte sgargianti: banana + mirtilli + spinaci + un tocco di zenzero.

Alternare il “colore del giorno”: secondo alcuni modelli, ogni giorno punta su un colore predominante, alternando nei pasti: ma non essere troppo dogmatico — la flessibilità è amica dell’aderenza.

La dieta dei colori non è una moda passeggera ma un invito semplice: rendere i pasti più vari, più belli e più nutritivi. Non promette soluzioni rapide, ma offre un modello concreto per migliorare la qualità della dieta quotidiana, stimolando la creatività in cucina e l’attenzione alla salute.

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