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Uomini soli: il rischio di obesità è maggiore

Quando la solitudine pesa non solo sul cuore, ma anche sul corpo

La solitudine maschile

Essere soli può far male. Alla mente, certo. Ma anche al corpo.

In particolare, diversi studi confermano che gli uomini che vivono da soli o che sperimentano una condizione cronica di solitudine sono più esposti al rischio di obesità e sovrappeso rispetto ai loro coetanei con una rete sociale o familiare attiva.

Un dato sorprendente? Forse no. Perché il legame tra stile di vita, salute mentale e abitudini alimentari è ormai ben documentato. Ma vediamo più da vicino perché la solitudine maschile può tradursi in chili di troppo – e come si può intervenire.

Solitudine e salute: non è solo una questione emotiva

La solitudine non è soltanto “sentirsi soli”, ma una condizione psicologica e sociale in cui una persona percepisce di non avere relazioni significative o supporto affettivo. Secondo un ampio studio pubblicato su PLOS One, la solitudine può aumentare il rischio di:

  • Malattie cardiovascolari

  • Diabete tipo 2

  • Depressione e ansia

  • Aumento di peso e obesità

Questo vale per tutti, ma gli uomini sembrano essere particolarmente vulnerabili agli effetti fisici della solitudine. Uno studio norvegese (Lunstad et al., 2020) ha mostrato che gli uomini che vivono soli hanno un rischio significativamente maggiore di obesità rispetto alle donne nella stessa condizione.

Perché gli uomini soli ingrassano di più?

Ci sono diversi fattori biologici, comportamentali e culturali che spiegano questa tendenza.

Abitudini alimentari peggiori

  • Gli uomini soli tendono a cucinare meno e a consumare più pasti pronti, cibo da asporto o fast food.

  • La dieta è spesso più ricca di grassi saturi e zuccheri e povera di frutta e verdura.

  • Meno pasti regolari, più “snack” e spuntini davanti alla TV o al computer.

Comfort food e fame emotiva

  • La solitudine è spesso accompagnata da ansia o depressione lieve, che può spingere verso l’alimentazione emotiva (emotional eating).

  • Il cibo diventa un meccanismo di compensazione, un modo per riempire un vuoto non solo fisico.

Vita sedentaria

  • Gli uomini che vivono da soli sono spesso meno attivi fisicamente, anche per la mancanza di motivazione sociale (es. fare sport con amici o partner).

  • Più tempo trascorso da soli equivale a più ore davanti a schermi e meno movimento.

Squilibri ormonali

  • La solitudine cronica può alterare livelli di cortisolo (ormone dello stress), influenzando il metabolismo e favorendo l’accumulo di grasso viscerale, il più pericoloso per la salute.

Uno studio chiave: vivere da soli raddoppia il rischio

Uno studio del 2022 pubblicato sulla rivista Obesity Research & Clinical Practice ha evidenziato che gli uomini che vivono da soli hanno fino a 2 volte più probabilità di essere obesi rispetto a chi vive in coppia o in famiglia.

Lo studio ha anche evidenziato che:

  • Gli uomini soli consumano meno pasti cucinati in casa.

  • Dormono meno e peggio.

  • Hanno un consumo maggiore di alcol e bevande zuccherate.

  • Mostrano una minore aderenza alle linee guida nutrizionali.

Fonte: Obesity Research & Clinical Practice, 2022; The impact of social isolation on dietary habits and obesity in men.

Prevenzione: più connessioni, meno chili

Come si può ridurre il rischio? Ecco alcuni consigli validi per gli uomini che vivono da soli, ma utili a tutti:

1. Riscoprire il valore del cucinare

Cucinare anche solo per sé stessi può diventare un atto di cura personale. È un modo per mangiare meglio e sentirsi più attivi e coinvolti.

2. Coltivare relazioni, anche piccole

Non serve avere una grande rete sociale: bastano pochi legami autentici. Attività di gruppo, volontariato, corsi sportivi o hobby possono fare la differenza.

3. Curare il benessere mentale

Mindfulness, psicoterapia, gruppi di supporto: affrontare la solitudine in modo consapevole riduce la fame emotiva e migliora il rapporto con il corpo.

 4. Integrare attività fisica nella routine

Anche una camminata quotidiana, o qualche esercizio a casa, può rompere il circolo vizioso della sedentarietà e aiutare a regolare l’appetito.

Conclusione: la solitudine pesa… anche sulla bilancia

L’obesità è un fenomeno complesso, e la componente sociale è ancora troppo spesso trascurata. Negli uomini, in particolare, la solitudine può diventare un detonatore silenzioso di cattive abitudini che nel tempo portano a sovrappeso, obesità e malattie croniche.

Riconoscere questa dinamica non è solo un passo verso la prevenzione, ma un invito a prendersi cura di sé anche attraverso le relazioni umane. Perché, in fondo, mangiare bene e vivere bene è spesso più facile… se non lo si fa da soli.

Fonti e letture consigliate:

  • Holt-Lunstad J. et al. (2020). Loneliness and social isolation as risk factors for mortality. PLOS Medicine.

  • Obesity Research & Clinical Practice (2022). Living alone and obesity in adult men.

  • Harvard Health Publishing. Why loneliness is bad for your health.

  • Istituto Superiore di Sanità – Dossier su solitudine e salute.

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