Non esiste una regola universale: la frequenza dipende da obiettivi, stato di salute e stile di vita.
Monitorare il proprio corpo è una pratica utile sia per chi vuole perdere peso, sia per chi cerca di migliorare la composizione corporea o semplicemente mantenere uno stile di vita sano. Ma qual è la frequenza corretta?.
Gli esperti avvertono che misurarsi troppo spesso può diventare controproducente, mentre farlo troppo raramente rischia di far perdere di vista i progressi.
Il peso corporeo: variazioni quotidiane sono normali
Secondo diverse ricerche pubblicate sul Journal of Obesity, il peso può oscillare fino a 1-2 kg al giorno per effetto di idratazione, alimentazione, ormoni e persino stress.
Studi longitudinali hanno mostrato che chi si pesa 2-3 volte a settimana ha maggiori probabilità di mantenere il peso corporeo stabile nel lungo periodo, rispetto a chi si pesa di rado.
La pesata quotidiana può essere utile solo se inserita in un contesto di consapevolezza (monitorare le tendenze, non i singoli numeri).
Frequenza consigliata: 1-2 volte a settimana, sempre nelle stesse condizioni (mattina, a digiuno, dopo essere andati in bagno).
Le misure antropometriche: oltre la bilancia
Il solo peso non racconta tutta la verità. Due persone con lo stesso numero sulla bilancia possono avere composizioni corporee molto diverse. Per questo le misure corporee sono fondamentali:
Circonferenza vita indicatore di rischio cardiovascolare e sindrome metabolica.
L’OMS fissa come valori critici:
- uomini > 94 cm (rischio aumentato), > 102 cm (rischio elevato);
- donne > 80 cm (rischio aumentato), > 88 cm (rischio elevato).
Circonferenze fianchi, torace, braccia, cosce utili per monitorare progressi estetici e di fitness.
Rapporto vita/fianchi (WHR) marker predittivo di rischio metabolico.
Frequenza consigliata: ogni 3-4 settimane, per cogliere cambiamenti significativi.
Composizione corporea: la misura “di precisione”
Tecniche come bioimpedenziometria (BIA), plicometria o DEXA scans offrono un quadro dettagliato della percentuale di massa grassa e massa magra.
Non servono controlli frequenti: il corpo impiega settimane per cambiare in modo misurabile.
Alcuni studi raccomandano una valutazione ogni 2-3 mesi nei programmi di allenamento o perdita di peso.

Quando misurare di più (e quando di meno)
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In fase di dimagrimento: controllare peso ogni settimana, misure corporee una volta al mese.
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In fase di mantenimento: un controllo ogni 1-2 mesi può bastare.
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Negli sportivi agonisti: valutazioni più frequenti della composizione corporea (anche ogni mese), ma sempre seguite da un professionista.
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In contesti clinici: la frequenza va stabilita dal medico (es. nei pazienti con obesità grave, diabete o patologie cardiovascolari).
Tabella pratica
Misurazione | Frequenza consigliata* | Note principali |
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Peso corporeo | 1–2 volte a settimana | Sempre nelle stesse condizioni (mattina, digiuno, dopo toilette). Le oscillazioni giornaliere di 0,5–1 kg sono normali. |
Circonferenza vita | Ogni 4 settimane | Soglie OMS: >94 cm uomini / >80 cm donne = rischio aumentato. Misurare a metà tra ombelico e ultima costa. |
Circonferenze corpo (fianchi, torace, braccia, cosce) | Ogni 3–4 settimane | Utile per monitorare cambiamenti estetici e di composizione corporea. |
Rapporto vita/fianchi (WHR) | Ogni 1–2 mesi | Buon indicatore di rischio metabolico. |
Composizione corporea (BIA, plicometria, DEXA) | Ogni 2–3 mesi | Richiede strumenti professionali. Consigliato in programmi sportivi o clinici. |
Peso in fase di mantenimento | Ogni 1–2 mesi | Sufficiente se non si è in percorso di dimagrimento. |
*Indicazioni generali per soggetti sani; la frequenza può variare su consiglio di medico, dietista o preparatore.
Il rischio dell’ossessione
Un’eccessiva attenzione ai numeri può generare ansia, frustrazione o addirittura disturbi del comportamento alimentare. Per questo gli specialisti sottolineano:
Osservare le tendenze a lungo termine, non i singoli valori.
Integrare le misure con altri indicatori di benessere: energia, qualità del sonno, performance fisica, stato di salute generale.
Non esiste una regola universale: la frequenza dipende da obiettivi, stato di salute e stile di vita. Tuttavia, la letteratura scientifica converge su un punto: la costanza nel tempo è più importante della frequenza assoluta.
Che si tratti di peso, misure corporee o analisi più sofisticate, ciò che conta è seguire un metodo regolare e sostenibile, senza trasformare i numeri in un’ossessione.
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