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Corpi bersaglio: quando l’obesità diventa motivo di bullismo

Stigma, isolamento e salute mentale: quando il peso corporeo diventa bersaglio e ferita. Il ruolo della scuola, della famiglia e della società.

Obesità e bullismo: due facce della stessa medaglia

«Grassa», «balena», «pigro», «ingorda»: sono solo alcune delle offese che, ogni giorno, bambini e adolescenti con obesità si sentono rivolgere.

Parole che pesano quanto macigni, che lasciano segni profondi ben oltre la pelle.

L’obesità, infatti, non è solo una questione medica o nutrizionale: è anche – e sempre più – una questione sociale, culturale e psicologica.

E il bullismo ne è una delle espressioni più drammatiche.

Il pregiudizio che ingrassa

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di bambini e adolescenti con obesità è cresciuto in modo allarmante negli ultimi decenni.

Ma a crescere, insieme al peso corporeo, è anche lo stigma.

A scuola, sui social, nello sport: chi ha un corpo che si discosta dalla “norma” viene spesso deriso, escluso, colpevolizzato.

Il risultato è un circolo vizioso che peggiora sia la salute fisica che quella emotiva.

Il legame invisibile tra peso e ferite psicologiche

Chi subisce bullismo per il proprio peso ha un rischio significativamente più alto di sviluppare ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare e bassa autostima.

Studi dimostrano che il peso diventa presto un simbolo di vergogna, che si trasforma in isolamento, difficoltà scolastiche e, nei casi più gravi, in autolesionismo.

In alcuni soggetti, il disagio psicologico innescato dal bullismo può addirittura favorire l’aumento di peso, alimentando un ciclo autodistruttivo difficile da spezzare.

Quando anche gli adulti bullizzano

Il bullismo legato al peso non si ferma ai coetanei.

A volte arriva anche dagli adulti: insegnanti che deridono, medici che giudicano, genitori che colpevolizzano.

Il linguaggio utilizzato – spesso inconsapevolmente – può essere umiliante, soprattutto se si focalizza solo sul peso come problema da risolvere, senza considerare il vissuto emotivo della persona.

La scuola come luogo di prevenzione

La scuola ha un ruolo cruciale nel prevenire e contrastare il bullismo legato all’obesità. Servono programmi educativi che promuovano il rispetto delle differenze corporee, ma anche interventi concreti che mettano al centro l’inclusione. Formare il personale scolastico e coinvolgere i genitori è essenziale per creare ambienti sicuri e supportivi.

To achieve this, it would be necessary to have uniform grammar, pronunciation and more common words. If several languages coalesce, the grammar of the resulting language is more simple and regular than that of the individual languages. The new common language will be more simple and regular than the existing European languages. It will be as simple as Occidental; in fact, it will be.

Parlarne è curare

Romperne il silenzio è il primo passo per interrompere la spirale di bullismo e obesità.

Serve un cambiamento culturale profondo: riconoscere che il peso corporeo non è un indicatore del valore di una persona e che ogni corpo merita rispetto.

In questo senso, i media hanno una grande responsabilità: evitare rappresentazioni stigmatizzanti e promuovere narrazioni inclusive.

Conclusione

Obesità e bullismo non sono solo due emergenze distinte, ma due facce della stessa medaglia: l’una alimenta l’altra in un cortocircuito che va disinnescato con empatia, consapevolezza e responsabilità collettiva. Perché ogni ragazzo e ogni ragazza ha diritto a crescere libero dal peso dei pregiudizi.

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