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Apnea notturna, il disturbo che toglie il respiro (e la salute): diagnosi, terapie e nuove strategie

Disturbo spesso sottovalutato, l’apnea ostruttiva del sonno può aumentare il rischio di infarto, diabete e incidenti.

Colpisce milioni di persone, spesso senza che lo sappiano.

L’apnea ostruttiva del sonno non è solo un disturbo del riposo, ma una condizione medica seria che aumenta il rischio di obesità, ipertensione e malattie cardiovascolari. Ecco cosa dice la scienza e come affrontarla.

Russare forte di notte può essere più di un fastidio: potrebbe trattarsi di apnea ostruttiva del sonno (OSA), un disturbo respiratorio cronico che colpisce fino al 24% degli uomini e il 9% delle donne adulte, secondo i dati dell’American Academy of Sleep Medicine (AASM).

Ma il numero reale potrebbe essere più alto, perché fino all’80% dei casi non viene diagnosticato.

Cos’è l’apnea ostruttiva del sonno?

L’apnea ostruttiva si verifica quando i muscoli della gola si rilassano durante il sonno, bloccando temporaneamente le vie aeree superiori.

Il risultato sono pause respiratorie che possono durare da pochi secondi a oltre un minuto, ripetendosi anche centinaia di volte a notte.

Questo porta a microrisvegli continui, spesso non percepiti dal paziente, ma che compromettono profondamente la qualità del sonno e, di conseguenza, la salute generale. Oltre alla forma ostruttiva (la più comune), esistono anche forme centrali o miste, che coinvolgono il sistema nervoso centrale.

Un problema sottovalutato, ma con gravi conseguenze

Diversi studi, tra cui quello pubblicato sul Lancet Respiratory Medicine (2019), hanno evidenziato come l’OSA sia associata a un aumento del rischio di:

  • ipertensione arteriosa

  • ictus e infarto

  • diabete di tipo 2

  • declino cognitivo e demenza

  • incidenti stradali o sul lavoro per eccessiva sonnolenza diurna

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’apnea del sonno è oggi una delle principali patologie croniche legate al sonno con impatto sulla salute pubblica.

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Diagnosi: il primo passo è il sospetto

Molti pazienti scoprono di soffrire di OSA solo dopo anni.

Tra i sintomi più comuni:

  • russamento forte e persistente

  • risvegli con senso di soffocamento

  • sonnolenza diurna

  • mal di testa mattutini

  • difficoltà di concentrazione e sbalzi d’umore

La diagnosi si effettua con un esame chiamato polisonnografia, che monitora durante il sonno diversi parametri (respiro, ossigenazione, attività cerebrale e muscolare).

Come si cura? Le strategie oggi disponibili

1. Cambiamenti dello stile di vita

  • Perdita di peso: L’obesità è il principale fattore di rischio per l’OSA. Perdere anche solo il 10% del peso corporeo può ridurre significativamente la gravità del disturbo (Sleep, 2009).

  • Evitare alcol e sedativi: peggiorano il rilassamento dei muscoli delle vie aeree.

  • Dormire in posizione laterale: può aiutare nei casi lievi.

2. Dispositivi medici

  • CPAP (Continuous Positive Airway Pressure): è il trattamento più efficace. Fornisce aria a pressione costante che mantiene le vie respiratorie aperte durante il sonno.
    Secondo un’importante revisione Cochrane (2021), la CPAP riduce i sintomi e migliora la qualità della vita, ma l’aderenza è un problema: molti pazienti smettono di usarla dopo poche settimane.

  • Dispositivi orali: simili a bite, tengono la mandibola in posizione per facilitare la respirazione.

3. Chirurgia
In casi selezionati si può ricorrere a interventi di chirurgia maxillo-facciale o rimozione delle tonsille e adenoidi, più frequenti nei bambini.

4. Terapie innovative

Negli ultimi anni si stanno sperimentando nuove strategie farmacologiche e tecnologiche:

  • Stimolatori del nervo ipoglosso: impiantati sottocute, stimolano i muscoli della lingua per mantenerla in posizione durante la notte. Lo studio STAR (New England Journal of Medicine, 2014) ha mostrato significativi miglioramenti dei sintomi nei pazienti con OSA moderata-grave.

  • AD109: la prima pillola contro l’apnea notturna
    Tra le novità più promettenti c’è AD109, una terapia orale sperimentale sviluppata da Apnimed, che combina due molecole: atomoxetina, che aumenta l’attività del sistema nervoso centrale durante il sonno, e arosclina, un agonista muscarinico che stimola il tono muscolare delle vie aeree superiori.
    I risultati della fase 2 dello studio MARIPOSA (pubblicati nel 2023) mostrano che AD109 è in grado di ridurre significativamente l’indice di apnea-ipopnea (AHI) e migliorare la saturazione di ossigeno notturna.
    Se approvata, potrebbe rappresentare la prima alternativa farmacologica alla CPAP. La fase 3 degli studi clinici è attualmente in corso (2025).

  • Farmaci sperimentali: oltre ad AD109, sono in fase di studio altri farmaci che agiscono sul tono muscolare faringeo, sulla ventilazione e sulla regolazione neuromuscolare durante il sonno.

Cosa si sta facendo: approccio multidisciplinare e consapevolezza

Oggi l’approccio all’apnea notturna è sempre più multidisciplinare: pneumologi, otorinolaringoiatri, neurologi, odontoiatri e dietologi lavorano insieme. Inoltre, campagne di sensibilizzazione come quelle promosse dall’European Sleep Research Society (ESRS) mirano a informare su un disturbo che, se trascurato, può avere un impatto serio sulla salute pubblica.

In Italia, le linee guida dell’AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) promuovono un iter diagnostico-terapeutico personalizzato, basato sulla gravità del disturbo e le caratteristiche del paziente.

L’apnea notturna è un disturbo sottovalutato ma comune, con gravi conseguenze sistemiche. Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono migliorare radicalmente la qualità della vita e ridurre i rischi per la salute.

Russare non è sempre innocuo: può essere il segnale che il nostro corpo, di notte, sta lottando per respirare.

Fonti:

  • American Academy of Sleep Medicine (AASM)

  • European Sleep Research Society (ESRS)

  • The Lancet Respiratory Medicine (2019)

  • New England Journal of Medicine (2014)

  • Cochrane Review CPAP (2021)

  • Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS)

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